giovedì 18 aprile 2013

L'anello del Monte Rossola: Levanto - M.te Rossola - Bonassola - Levanto


Tempo: h. 4 ca.
Dislivello max. m. 563 s.l.m.
Difficoltà: E-  discesa EE


La giornata si presentava malaccio, una pioggerellina fitta ed invadente si infiltrava nei nostri cappucci ma io sono una tosta e  il mio compagno di escursione è un ottima guida, ergo ci siamo incamminati su per i “ Rocconi”. A proposito questo è il nome volgare del Monte Rossola m. 563 s.l.m.
Si parte dalla salita a gradoni che da Corso Roma sale al piazzale della Chiesa della SS. Annunziata, ai Frati tanto per capirci. Segnavia bianco e rosso n° 19, è dipinto su entrambi i lati.

Ci imettiamo quindi sulla provinciale, è una strada trafficata, anche da camion, prestate attenzione nell’attraversarla. In pochi minuti raggiungiamo l’attacco del sentiero sulla destra, non è molto visibile, si nasconde dietro un cartello stradale.
partenza sentiero 19 da Strada Provinciale 64
Iniziamo a salire seguendo le ampie curve che solcano la “Costa delle streghe”.  Qui regnava una grandiosa pineta ma purtroppo più di 10 anni fà questa zona fu teatro di un devastante incendio. Ora la vegetazione sta riaffiorando, vediamo i giovani pini, l’euphorbia, l'erica, il timo.

Erica

Non è trascorsa neppure un’ora ed eccoci sul Monte delle Streghe m.288 s.l.m., lo aggiriamo e ci ritroviamo nell’ampio spazio della “Crocetta”. Se sentite ululare non spaventatevi, state passando accanto ad un canile, noi ci siamo tenuti a debita distanza e abbiamo proseguito impavidi. Il sentiero prosegue in lieve rialzo alla nostra sinistra, è ben segnalato. Siamo nel cuore delle ex cave e camminiamo calpestando tocchetti di marmo rosso.
Cava marmo rosso in disuso

il “rosso di Levanto” minerale di pregio e un tempo molto ricercato. Pensate è persino a San Pietroburgo!
Il terreno è un po’ dissestato ma non presenta difficoltà di sorta, camminiamo quasi seguendo una curva di livello.
Qua e là ritroviamo le tracce di quello che fu, questa grande parete ad esempio, osservandola bene si notano ancora i segni lasciati dagli attrezzi dei minatori e il laghetto che si è formato sotto ha un suo glamour!
Boris è un esperto in geologia e  ad ogni passo raccoglie un pezzetto e  mi parla di orogenesi!
Stiamo seguendo  l’indicazione “Colletto”  in basso si profilano le case di Lavaggiorosso.
 Il sentiero prosegue in leggera salita è un po’ impantanato ma procediamo agevolmente.
Tra poco incontreremo le travi  di legno poste dai bikers, a questo proposito questo è un punto di possibile incontro con i molti amanti della mountain bike, un pò di rispetto reciproco e il problema si risolve facilmente.
Abbandoniamo il sentiero principale e giriamo a sinistra verso la cima 
Siamo ormai in cresta e il panorama si apre a sud-ovest verso le 5 Terre. Si vede anche il nostro amico “Focone” che tanto ha fatto penare gli impavidi volontari del CAI!

Levanto dalla Rossola con il Monte Focone sullo sfondo


La stagione è ancora indietro ma qui tra poco sarà tutto un tripudio di colori e di profumi. Finalmente giungiamo in vetta! E piove ancora! Siamo ormai sull'altro versante inizia il sentiero recuperato poche settimane fa dai soliti volenterosi volontari del CAI…che se non lo fanno loro non lo fa nessun altro......

Volontari al lavoro sul sentiero, sullo sfondo Bonassola



E ora giù a capofitto tra le eriche. Questo tratto  può presentare qualche difficoltà per  la sua ripidità, per questo lo consigliamo ad escursionisti  non alle prime armi. Tassativo l’uso dei bastoncini e di scarponcini da trekking.
In lontananza si scorgono Punta Baffe, il promontorio di Portofino e proprio sotto di noi la strada provinciale  sulla quale atterreremo dopo un ultimo balzo.

Riviera Ligure di Levante

Ora però dobbiamo tornare a Levanto. Giunti alle case di Scernio ci sono diverse possibilità: sentiero diretto da Scernio a sinistra direzione Levanto, a destra direzione Bonassola. Noi scegliamo la strada più lunga: Scernio-Costella- S. Giorgio_ Bonassola- gallerie – Levanto.

Bello! Siamo degli inzuppati contenti pronti per un caffè bollente che alla fine-ora che ci penso -  non abbiamo avuto il tempo di gustare!
Testi Francesca Cane, le foto sono state prese in momenti diversi

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